
Dover rinunciare alle fragili abitudini Per l’ infinito che resta
Rinascere
Il tuo percorso
in una scia di erbe,
un tratturo, una strada sterrata,
hai messo la ghiaia, con fatica battuta,
verso la tua autostrada
Vuoi andare lontano,
Non c’è orizzonte per Te,
è sempre troppo vicino
Fai tutto da solo, dai tuoi geni all’ afalto,
dal sudore al piccone
Scolpisci le pietre
La tua idea si fa
testata d’ angolo
Dai forma alla malta
Impasti pensieri ghiaia sudore ed argilla
Si erge la torre
Incastri le pietre
Una labile idea in una eterna struttura
quanta fatica
Dover rinunciare alle fragili abitudini
per l’ infinito che resta
E diviene e trapassa l’ effimero
Ciò che è fatica resta
Vivere alla giornata angustia, come
La buccia secca perisce
La fatica resta per una gioia infinita
Una scia di gioia finisce in una vana fatica.
A tutti coloro che edificano fuori,
l’ edificio che è dentro,
perché chi si evolve a fatica per esso, non rinnega,
ma commisera la povertà del proprio passato.
AUGURI
giorgio burdi
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