Preoccupazione, inquietudine, angoscia, apprensione: stati d’animo ben noti a tutti noi.
Questo è il prezzo da pagare per essere gli unici animali del pianeta dotati della capacità di guardare se stessi e pensare a come le situazioni dovrebbero essere piuttosto che accettarle così come sono.
Questa nostra facoltà pensante, in condizioni particolari, diventa un tormento che arriva a stravolgere l’intera vita di una persona fino a modificarne le relazioni sociali, le abitudini, la personalità.
Cos’è il disturbo ossessivo-compulsivo?
E’ un disturbo d’ansia caratterizzato dalla presenza di pensieri e comportamenti fissi ricorrenti, che impegnano il soggetto per almeno più di un’ora al giorno, da causare marcato disagio o menomazione che interferisce significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo, scolastico o con le attività o relazioni sociali usuali. Ovviamente è da escludere l’ipotesi nel caso in cui la presenza di ossessioni o compulsioni sia imputabile all’assunzione di sostanze o a condizione medica generale.
C’è un collegamento tra ossessioni e compulsioni?
L’ossessione intesa come pensiero o immagine o impulso intrusivo, ripetitivo e fastidioso fa la sua comparsa anche se non in relazione a uno stimolo esterno dando vita a una relazione emotiva quale ansia, paura, disgusto e vergogna.
Non potendone tollerare a lungo sensazioni tanto spiacevoli la persona è costretta a far qualcosa che fornisca un sollievo temporaneo attivando comportamenti o rituali che definiamo magici: le compulsioni.
Tale sollievo è solo e sempre a breve termine. Quanti tipi di disturbi ossessivo-compulsivo esistono?
Cleaning: ossessione di poter contrarre una grave malattia entrando in contatto con elementi non sicuri. Checking: ossessioni di poter causare un danno a s´ o comportamenti di controllo e ricontrollo.
Pure obsessioning: ossessioni pure ricorrenti e diversificate, che diversamente da altri tipi, non comportano specifici rituali compulsivi.
Thinking ritualizing: questi soggetti hanno compulsioni mentali, non utilizzano quindi sequenze comportamentali per contrastare le ossessioni, ma piuttosto pensieri e immagini.
Ordering: ossessione tipica di queste persone è che l’ordine e la perfezione siano condizioni prioritarie senza le quali nulla può andare bene. Hoarding: ossessione caratterizzata dalla necessità impellente di raccogliere e conservare ogni oggetto nella convinzione che possa tornare utile in futuro.
Come uscirne?
Una terapia farmacologica mirata ed integrata con una psicoterapia permette di ottenere risultati soddisfacenti.
L’obiettivo principe del trattamento farmacologico è quello di abbattere il primo scoglio che la malattia impone che è l’ansia, per rendere il paziente permeabile e ricettivo ai cambiamenti che il trattamento psicologico comporta.
Non esiste un trattamento adeguato a tutti i casi; piuttosto il trattamento psicologico è un abito vestito addosso al paziente in base all’esperienza e sensibilità dello specialista.
Conviene perciò scegliere prima lo psicoterapeuta e dopo lo psichiatra: accertarsi che lo psichiatra sia in grado di collaborare con disponibilità e attenzione con lo psicoterapeuta e che sappia rispettare i tempi della psicoterapia e coadiuvarsi.