Archetipi: Siamo tutti uguali.
ARCHETIPI
Pensieri ed immagini indicibili. Siamo tutti uguali
Ci vorrebbe poco per conoscere gli altri, basterebbe conoscere il nostro mondo sotterraneo indicibile, ammettere che siamo sempre in lotta con esso, accettarlo, per capire per quale motivo è insidioso o siamo invidiosi, in lotta e in competizione con gli altri.
La lotta contro gli altri, è la lotta contro il nostro indicibile, essa è all’ origine della paura per il giudizio.
Tutti siamo in modalità simile e differente da noi stessi. Gli altri sono la nostra poliedricità, come noi la loro, e insieme siamo la sintesi dell’ umana esistenza.
La nostra mente si esprime per immagini, che sono rappresentative del nostro inconscio ed esse sono universalmente presenti in tutti e condivisibili.
Ogni soggetto crede di essere unico, ma lo diventa, e pertanto crede di non essere in grado, o lo ritiene inopportuno, condividere le sue immagini intime. Ma le nostre immagini sono archetipi onnipresenti in ognuno e condivise o no, esse ci sono, e ci accomunano.
Ciò che ci fa differenti, è il livello della consapevolezza, relativa alla presenza degli archetipi in ognuno di noi, tale da non farci temere alcun giudizio nel poterli esprimere e nel poter essere noi stessi.
È la sola consapevolezza e il conseguente suo agito, che ci rende emancipati.
“Nessun uomo è un’isola, e le immagini archetipe sono rivelatrici della comune matrice umana, questa è la ’materia’ da cui è sorta la coscienza. Questa appartenenza al grande affresco del ciclo della vita è l’aspetto mitico della nostra vita.” [ Carotenuto ] .
Ognuno di noi viaggia cercando di scoprire quale è il proprio mito, per poi viverlo fino in fondo, nel bene e nel male, in tutti i suoi aspetti chiari e oscuri:
possiamo nascere in qualsiasi condizione sociale, con qualsiasi particolare aspetto fisico, ma l’unica cosa importante nella strutturazione di se stessi è la capacità di superare le “prove mitiche”, che sono le prove delle nostre ed altrui “immagini indicibili” , archetipe, cioè quelle prove esistenziali che le immagini dell’inconscio ci indicano come tappe ché hanno costellato il cammino di tutte le generazioni precedenti, il cammino dell’uomo in generale.
Viviamo temendo gli archetipi, ovvero temendo tutto ciò che è presente in tutti gli uomini, viviamo all’interno di continue prove quasi mitologiche, idilliache di sopravvivenza.
La lotta contro gli archetipi rappresenta la lotta contro l’uomo, essa è all’origine delle guerre inutili, guerre contro se stessi.
Sentirsi inseriti in una storia metaindividuale, conferisce una grandissima forza interiore, perché ci inserisce in un universo di significato di similitudini, un universo immaginale, di superamento della solitudine, di cui la psiche è testimonianza comune.
Bisogna imparare a guardare agli eventi in quest’ottica, rifacendoci alle leggende e ai miti, creazioni universali della psiche, per attingere dai loro simboli un insegnamento sempre valido e illuminante che ci rende favolosamente vicini.
Le componenti dell’animo umano sono universali e attraversano la storia trasversalmente, accomunando destini apparentemente lontanissimi tra loro, ci fanno pensare alla presenza di un inconscio collettivo.
Noi tutti siamo così vicini, più di quanto possiamo immaginare, solo che siamo intimoriti dalle nostre iconografie mentali e nel timore di essere giudicati, ci allontaniamo ed entriamo, come degli adolescenti, in continua competizione ed invidia.
Servirebbe una torre di buon senso e di libri interminabili da saggiare, per scalare noi stessi, per emanciparci dalle nostre caverne, per sentirci consapevolmente esseri umani, accomunati e sereni da poterci condividere.
giorgio burdi
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