Dialoga con essa e comprenditi, se vuoi che non urli e non ti faccia male
L’ ANSIA PARLA DELLA TUA INTIMITÀ.
Dialoga con essa e comprenditi, se vuoi che non urli e non ti faccia male.
“Ho iniziato il mio percorso di analisi circa un mese e mezzo fa, esasperata dai miei attacchi d’ansia alla guida.
I sorpassi più lunghi, il buio, le gallerie sono state il mio tormento per tre anni: ognuna di queste situazioni facevano insorgere in me una fortissima tachicardia, difficoltà nel respirare, iperventilazione.
Si affacciava nella mia mente l’idea spaventosa che stessi per morire da un momento all’altro.
Non mi sono data per vinta da subito, non ho mai smesso di guidare, ma dovevo sempre mettere in conto che tutte le volte avrei dovuto affrontare questo mostro che viveva nascosto dentro di me.
Cercavo di ignorare la voce della mia testa che mi metteva sempre in allarme, ma era più forte della voce dei miei pensieri.
Col tempo ho imparato a gestire la situazione, a contenerla in qualche modo, ma dopo mi rimaneva solo un gran senso di stanchezza e spossatezza.
Esaurivo tutte le mie energie in pochi secondi. Nonostante tutti i miei tentativi, le mie prove e i miei sforzi non sono riuscita a trovare da sola la strada per venirne a capo; per tutti questi motivi ho deciso di rivolgermi ad uno psicologo psicoterapeuta, il Dr. Burdi.
Durante il mio primo colloquio, il dottore mi ha subito chiarito che i miei attacchi d’ansia non avevano nulla a che fare con la guida in senso stretto, ma che evidentemente c’erano delle “luci nel mio cruscotto” che erano accese e che stavo ignorando da troppo tempo.
Il semplice fatto di aver chiesto aiuto, di essermi data la possibilità di farmi ascoltare è bastato a farmi superare, dopo tre anni, in appena 2 sedute, i miei attacchi d’ansia alla guida.
E’ stata un’emozione immensa guidare, sorpassare file di camion, e farlo sorridendo, commossa, perchè ero di nuovo io…!
E’ stato come se mi fossi seduta a dialogare con la mia ansia, compagna fedele di tutta la vita, e le avessi detto che ero disposta ad ascoltarla, non doveva più urlare per farsi sentire…
Ho aperto il vaso di Pandora con un po’ di paura, ma fiduciosa che questa fosse la scelta giusta per me.
Ho capito che la domanda che dovevo pormi non era “Come posso eliminare gli attacchi d’ansia?”, ma “Perchè?”.
Oggi, proseguendo il mio percorso di analisi, ringrazio la mia ansia per avermi obbligata ad aprire gli occhi, a curare le cose che non andavano nella mia vita e a volermi più bene. E ringrazio di cuore il dottor Burdi, avrei voluto incontrarla già tre anni fa!”
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