L’odio è un ripudio primordiale che l’Io oppone al mondo esterno per proteggersi da fonti di dispiacere.
Odi et Amo
Odio e amore : unità opposte di un unico sentimento
Considerate come due facce della stessa medaglia, l’aggressività e la libido sono state ampiamente studiate da Freud che nei suoi testi ha sottolineato l’importanza degli aspetti individuali e biologici di queste due pulsioni.
L’odio è un ripudio primordiale che l’Io oppone al mondo esterno per proteggersi da fonti di dispiacere.
Ad analizzare, invece, l’aggressività in termini di odio come stato affettivo profondo dell’essere umano, consistente in sentimenti di avversione, collera e ostilità nei confronti di una singola persona o di un gruppo sociale è stata Melanie Klein.
La stessa ha teorizzato il suo pensiero a partire dall’ambivalenza affettiva creata da questi due sentimenti e ne ha sottolineato il ruolo svolto dagli aspetti relazionali, aprendo il discorso psicoanalitico al sociale.
L’odio in quanto sentimento non è eliminabile, ma è possibile, invece, imparare a gestirlo evitando che emozioni estreme ad esso associate si traducano in componenti dalle conseguenze catastrofiche.
E’ possibile assolutamente risolverlo lì dove si mantiene e si riconoscere la capacità di voler mantenere il contatto con la realtà invece che con il complesso elaborato mentale che se ne fa.
Quando si odia si guarda molto spesso in faccia il pensiero più che la persona, si guardano gli effetti devastanti su di se, effetti sicuramente il più delle volte attenuabili quando è preferibile vedere negli occhi l’ oggetto a lungo mentalizzato.
Molte delle difficoltà da odio come molte esasperazioni da amore, si oggettivizzano e obiettivizzano, decidendo di entrare in contatto con la realtà.
L’ emozione dell’ odio risulta essere altrettanto importante e utile per la delineazione del livello di sopportabilità e per la difesa del proprio istinto di sopravvivenza. In effetti esso esiste come reazione fisiologica contro l’ attacco e la contaminazione da atteggiamenti distruttivi e devastanti.
L’emozione dell’ odio pertanto va considerata paritaria e dignitosa come quella dell’ amore, ed hanno carattere difensivo e protettivo della persona.
E’ evidente peò che vanno distinte emozioni come reazioni oggettive da quelle mentalizzate e soggettivizzate . Per entrambe le emozioni, pe ritrovaree un sano equilibrio, sarebbe opportuno domandarsi se sono reazioni pertinenti e in sintonia con il senso di realtà o elugubrazioni mentali di un disagio personale più generalizzato.
Odiare o amare a prescindere risulta essere indicatore di un disagio.
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