Vivere a colori, sul nero dell’ ansia.
Forse non l’ho mai fatto da quando sono nata, o forse sì ma non me lo ricordo….forse quando ero bambina, non lo so….di certo non “da grande”.
Il perché? Probabilmente non mi è stato insegnato o tramandato, ma solo oggi inizio a percepirlo a pieno. L’ansia e la depressione, mie “amiche” ormai da molti anni, mi hanno privato della ricca gamma di colori che la vita offre.
Troppe paure, troppi pensieri negativi, l’attesa come se debba arrivare una catastrofe sempre dietro l’angolo, una malattia, una morte di un caro se non la mia….quel panico che arriva e non so il perché, mi toglie il fiato, manda la testa in palla, s’impossessa di me e decide lui cosa fare….cioè niente.
Non posso guidare allontanandomi molto da casa da sola, non posso prendere un ascensore, non posso viaggiare in treno o in aereo tranquilla e serena nonostante l’obiettivo sia una vacanza, non posso farlo per tragitti lunghi che mi porterebbero in posti da me tanto desiderati.
Ma anche tra le mura domestiche qualcosa non funziona, ho paura di stare sola di notte, mi mette ansia un temporale, se ho tempo libero non riesco a rilassarmi, a dedicarmi senza fretta o sensi di colpa a ciò che mi piace, che mi fa bene.
C’è sempre qualcosa o qualcuno che viene prima di me, c’è sempre il giudizio dell’altro che chissà cosa pensa, chissà cosa dice, chissà se ci rimane male. Ed io dove sono? A che posto? Boh….forse non l’ho mai considerato, mai prima d’ora, perché solo dopo tanta sofferenza, tante lacrime, tante occasioni perdute, tanti silenzi, tanti vuoti, è arrivato il momento della scalata verso il primo posto.
Ora ho capito che si può fare anche se non ci credevo, ho capito che esistono un’infinità di colori che sono i piaceri, le emozioni, le sensazioni, positive e negative ma comunque vive.
Ho capito che non deve esistere il se condizionale, perché mi intasa soltanto la testa con mille paranoie, offuscandomi la visuale su quello che ho, su quello che sto vivendo e privandomi di me stessa.
Ho capito che posso percorrere 60 km guidando da sola senza che mi succeda nulla, ho capito che non è necessario essere sempre preparata e perfezionista e anzi, allentando la presa, le cose vengono meglio, posso anche permettermi di sbagliare e di dire di no.
Ho capito anche che posso e devo mostrare a mia figlia il bello della vita, i colori….senza i mille sensi di colpa né gli insostenibili sensi del dovere che mi hanno soffocata subito dopo esser diventata mamma.
Certo il traguardo è ancora lontano, vivere serena e senza ansie mi risulta ancora difficile…. ma una cosa è certa, voglio vivere a colori, voglio capire ed aprire la gabbia, voglio far esplodere me stessa e non restare una fotocopia in bianco e nero di me stessa.
Maria
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