La psicologia del regalo tra forma e psicologia della gestalt e psicologia delle emozioni.
Caro dottor Burdi, a proposito della news pubblicata sul suo sito di Bari : ” Chiedere o fare regali, nasconde solo il piacere o anche certe forme di ricatto e di baratto ? ” , vorrei intervenire esprimendo il mio pensiero e chiederle cosa ne pensa come psicologo psicoterapeuta a proposito della psicologia del regalo.
La mia personale esperienza mi porta a dare molta importanza al modo in cui le persone si comportano, da esso io traggo elementi che ritengo importanti per valutare la personalità di chi ho dinanzi. Esistono varie tipologie di persone, quella che usa fare regali solo come simbolo del proprio potere, per mettersi vetrina e dimostrare a tutti il proprio status, perfino a colui che riceve.
Poi ci sono persone che fanno regali per senso del dovere, limitandosi a prendere la prima cosa che capita scegliendola in modo da far bella figura e se possibile cercando di risparmiare per togliersi il pensiero, chi evita poi di fare doni perché lo vive come l’ essere defraudato di una parte di se, persone avare che magari riciclano cose vecchie o ricevute, il cui scopo principale è conservare tutto per se stessi, si inventano di tutto pur di non pagarti un caffè.
C’è chi lo evita per la paura di rimaner coinvolto, di dare un po’ di se è, oppure ti faccio un dono prezioso e tu con ció in qualche modo mi appartieni.
Tute queste tipologie a me non interessano affatto, dal punto di vista emozionale sono vuote. Io apprezzo molto chi non teme di donare perché sa che quando ami qualcuno non perdi mai nulla ma ti arricchisci sempre quando dai e quando non e penso che il dono non deve essere un oggetto da valutare dal punto di vista economico, ma dal punto di vista delle emozioni che riesce a dare e a prendere; un dono è tale solo se ti arricchisce di vibrazioni positive, dovrebbe essere fatto per il puro piacere di esprimere un’emozione.
Ho due sorelle, se una di loro mi dice “che bello questo” io rispondo “prendilo è tuo” e viceversa, mi piace donare piccole gioie a chi passa un momento triste, una telefonata ad una conoscente, un fiore ad un’amica, una poesia a chi non se lo aspetta, un libro che l’ aiuta a stare bene, un cioccolatino ad un anziano o ad un bambino, un po’ del mio tempo per ascoltare qualcuno che si sente solo, si può donare la nostra comprensione, la dolcezza, la solidarietà. Una mia amica davvero “particolare perché fuori dagli schemi” mi ha regalato due presine, che ridere solo lei poteva pensarlo eppure quanto le ho apprezzate .
dopo due gravidanze perse e a poche settimane, una frase terrificante “che dici te lo compro ora oppure aspettiamo il parto perché non si sa mai?”, oppure “che belli quei fiori meno male che non te li ho comprati altrimenti ne avresti avuti due uguali” oppure,“volevo farti un regalo ma ho pochi soldi” .
cosa centra il regalo con i soldi?. Quando ho avuto il mio secondo figlio, sono scesa dal letto, ho preso i fiori che mi aveva appena portato mio marito e li ho messi in mano a una vicina di letto che aveva perso il suo come me anni prima, insieme siamo andate alla Madonnina e l’ho aiutata a pregare, insieme inginocchiate abbiamo donato a lei le rose e i nostri cuori.
ecco questi per me sono i Regali del Cuore quelli che fai ad un estraneo o a chi ami non ha importanza, l’importante è poter partecipare di se. Anni prima in uno dei miei tanti ricoveri, subito dopo aver perso il mio bambino, mentre le altre piangevano e imprecavano io andavo ad aiutare le puerpere vicine di letto a cambiare i loro piccoli e in un momento particolare mentre ero in sala operatoria e tremavo per la paura un infermiere anziano mi mise una mano sulla testa e mi accarezzò i capelli dicendomi di stare tranquilla, sembrava un angelo, quanta umanità, che bel regalo, mi commuovo ancora al ricordo.
Ecco allora io penso che il regalo più grande che si possa fare o ricevere da un essere umano è quello di sensibilizzarsi a dare e ricevere e condividere , con sincerità, sensibilità ed emozioni .
Francesca S.
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