La vita è sogno e i sogni sono la vita. La psicologia tra eros e pathos: amare è soffrire, ne vale la pena ?
Arriva di nuovo la tempesta dopo la quiete,arrivanoi sottotoli alla fine di un film e l’ultima pagina in fondo ad un libro e poi arrivano quei finali chenonti aspetti un po’ improvvisi e dal sapore freddo perché non hai fatto in tempo a sognare e immaginare che già ti ritrovi al punto di prima quello in cui con la testa sul cuscino rimpiangi di non riuscire a fantasticare su nulla perché nulla di extra-ordinario sta nutrendo la tua mente e muovendo il tuo cuore.
E poi c’è lui, un sogno appena accarezzato sussurrato a bassa voce per paura che svanisca in un brusco risveglio come quando apri gli occhi sul più bello e rimpiangi di non riuscire a ricordare la voce, a sentire il tocco a portare nella tua mente il suo sguardo che ti penetra fin giù dandoti quelle sensazioni che solo nei sogni puoi provare perché nella vita vera volano via e durano il tempo di una lacrima il tempo di chiudere una valigia di immagini e speranze per dirsi domani tutto come prima.
Questa è la filosofia di chi sceglie di non amare di chi avaro di emozioni si rigetta nel frastuono quotidiano per non ascoltare il silenzio assordante della solitudine quella sensazione che ti lascia indifferente difronte alle scelte della vita, quel liquido amniotico in cui ci sentiamo tutti un po’ protetti perché solo il ventre materno è il nostro posto sicuro, ma che ci rinchiude dietro di un vetro con i sensi ottunditi con i quali sentiamo e vediamo.
Ma da lontano come se tendessimo la mano per afferrare la vita ma non riuscissimo a tirarla proprio come nei sogni, ci dimeniamo corriamo cadiamo senza stancarci, senza il fiatone senza il dolore ma solo con un brusco risveglio in quel attimo di contatto tra l’incoscienza e il conscio, dove le emozioni si fanno liquide e ti pervadono le vene per poi evaporare alla luce del primo sole.
Oggi none stato l’arrivo del mattino a svegliarmi ma il dondolio del tuo corpo che si muoveva sincrono con il battito del mio cuore quando sono sdraiata lo sento più forte a volte vorrei fermarlo perché e come se quel toc toc toc fosse il bussare prepotente di emozioni rinchiuse da una vita che chiedono di essere vissute affrontate svisceratesi di risalire dalle viscere dove si sono ancorate clandestine vendicandosi contro il mio corpo carceriere, punendolo con ferite sanguinanti ogni volta che indossa invano un’armatura per affrontare più scanzonato la vita.
E la vita ti punisce se non sei così riconoscente da affrontare con lo stesso coraggio le gioie e i dolori perché si dice che se non si e disposti a soffrire a patire non si saprà riconoscere mai la felicita che non sta nell’assenza del dolore ma nel suo superamento, e non è assenza di rimpianti ma serenità nelle scelte giuste, quella serenità che a me manca da una vita in bilico continuo fra i se non avessi fatto, ecco come sento il mio cuore come il dondolio delle tue gambe.
Si sposta nervosamente da destra a sinistra dalla ragione all’ istinto dal controllo allo smarrimento in una terra straniera in quel campo sterminato dove crescono selvagge le mie emozioni, quelle furie ineducate che mi hanno fatto cacciar via una lacrima difronte ad un estraneo lo stesso con cui mi hanno fatto fare l amore più completo più penetrante più pervadente di quello che si riesce a fare solo nei sogni l’ unico dal potere così immaginifico che riesce ad annegarti in un mare di piacere senza nemmeno essere sfiorata.
Oggi ho sentito per la prima volta l’ aspetto più bello della solitudine la consapevolezza di poterlo vivere il mio sogno di riuscire a toccarlo realmente a sentire la sua voce un po’ paperina e a volte più graffiante della sua barba vorrei portare i tuoi occhi con me per guardare insieme cosa c’è al di là della nostra solitudine io ho visto te seppure per un attimo e ho bisogno di noi per non farlo fuggire.
Buon viaggio a te e a me sarebbe bello se fosse per la stessa destinazione.
Tiziana
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