Non lasciarti portar via ciò che è così prezioso
APPROPRIAZIONE INDEBITA DEL TEMPO
Non lasciarti portar via ciò che è così prezioso
Che costo avrebbe un’ora della tua vita , che prezzo gli dai, avrebbe mai il valore di una banconota da cinque o da cinquecento euro, di un diamante, di una manciata di pepite o vale poco meno di uno zircone ?
Il tuo respiro può valere meno di un pensiero, due parole, un foglio di carta, una preoccupazione
Il valore che diamo, dipende esclusivamente da quanto ci consideriamo, dalla stima e fiducia in noi e dalla consapevolezza corporea, intellettiva ed emotiva di chi siamo e che il nostro tempo è fugace, determinato e va speso a caro prezzo.
Il più grande reato che possa esistere, e che la giurisprudenza non considera, sarebbe quello di vincolare una persona accanto a se, ipotecando il suo tempo nel l’assenza di se e nell’attesa di un vivere impossibile che non c’è. il tempo è il bene incomparabilmente più prezioso, poiché limitato.
La persona furtiva, non sa di esserlo, lo è per inerzia, lui stesso è il suo stile di vita, è monolitico, è un coatto, ti contatta, ti impegna, chiede posto nei tuoi luoghi, nei tuoi tempi, usufruisce, prende, fagocita, non saluta e va via.
È una persona assente a se se stessa, una figura fastidiosa, ingombrante, indecisa, narcisista, snob, non parla mai di se, fa tante domande, carpisce, è indiscreto,a volte è in buona fede, delle volte subdolo, gestisce, è manipolatore.
La persona perditempo è un ladro del tempo altrui, non sa cosa sia organizzare, si organizza sul tempo non suo.È un cleptomane del tempo, dalla mano lesta, che prende manciate di istanti, giornate, anni altrui, non porta via denaro, uranio o oro, fa di più, PORTA VIA IL TUO TEMPO, PORTA VIA LA TUA VITA, irreplicabile, inestimabile, irrigenerabile .
Dovremmo poter ringraziare per il tempo che qualcuno ci regala, non c’è più grande riconoscimento se non per quello spazio dedicato a noi, in più, per quei gesti o quelle parole curate, in essi c’è l’essenza, l’ olimpo di se, il massimo prezioso, la divinità umana, un travaso di linfa.
Molto spesso il tempo viene squalificato, quando equivale a dire, passo il tempo, inganno il tempo, quando in effetti inganniamo solo noi stessi, passo il tempo a dormire, a dipendere da, dipendo da lei, vivo per lui, mi manca, sono solo espressioni di trasposizione di significati che gli altri hanno per noi, vivere per l’ altro in effetti è non saper vivere di proprio, riconoscendo di non aver di meglio se non appoggiarsi su ciò che in effetti non si ha.
L’ antidoto, è autoqualificarsi, autoemanciparsi. La vita sarebbe felicità, un puro piacere, solo se proiettati verso l’ autorealizzazione.Essa è saper ricercare instancabilmente la propria direzione, ovviando dalla squalificazione propria ed altrui.
La formazione dei sintomi come l’ ansia e la depressione e le diverse disfunzioni psicosomatiche sono tutte da mancata autorealizzazione ed autonomizzazione.
Alle volte diventa quasi regolare lasciare che certi ci schiavizzino atomi e perle di energia di vita, attraverso quel potere che noi stessi attribuiamo loro, offrendogli una prelazione, un diritto ipotecario sulla propria esistenza.
Quanta svalutazione in un atto mancato, in un lapsus, in uno, scusa mi son dimenticato o, ho perduto il post it, o nell’ aver dato copiosamente l’opportunità di usufruito gratuitamente di una direzione professionale, per sentirsi poi dire che non ce n’ era effettivamente bisogno: tutti furti di irripetibili risorse di energia di tempo.
Il nostro Tempo è Energia è Vita è capacità di dare e conquistare spazio è consapevolezza di presenza ed assenza di esserci è assentarsi, il nostro tempo è poter fare o non è visibilità e tangibilità è poter dire È o non è.
Il denaro avrebbe quel valore simbolico e la metafora del rispetto del tempo altrui, servirebbe da consapevolezza che la vita ha un certo valore, sarebbe la metafora di un qual si voglia scambio di risorse, rappresenterebbe il ripristino di quel discreto buon senso per frenare certe pretese furtive.
Anche una parola scritta o parlata, un gesto o un atteggiamento condiviso, ha un suo grande significato, a volte dovremmo pagare per dare più senso alle cose.
Gli esseri umani sono a favore della gratuità della condivisione, ma all’interno dell’economia della logica dell’ apprezzamento. I gesti apprezzati deducono il loro giusto valore, se poi attivano per giunta dei cambiamenti.
Risolvere un problema, ripristinare un equilibrio, un benessere, sciogliere una angoscia, un sintomo, ha un valore inequivocabile, servirebbe la coscienza per apprezzare il suo potere atomico, la consapevolezza viene data dal prezzo che si paga non solo in termini economici, ma di sofferenza personale.
Molti consumano sofferenze e denari, ma senza alcuna risoluzione e soddisfazione personale perché non direzionati al cambiamento.
Ne va di mezzo l’ efficacia della propria qualità esistenziale. La risoluzione è la realizzazione e il recupero del proprio tempo.
Quando invece si è coinvolti in una storia, non si dà solo il proprio tempo – vita, ma si dà tanto e molto di più , l’ anima, che è il nettare del proprio tempo, attiva la trasformazione perché si fa formazione, che induce la crescita, la stabilità, la realizzazione, il senso, la via.
Noi Cambiamo l’ esistenza altrui, quando condividiamo pezzi della nostra anima.
In energia nulla si perde, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.Facciamo in modo che venga rispettato il proprio e l’altrui tempo, perché non è solo di esso che si parla, ma della energia della vita stessa che ci cambia.
giorgio burdi
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