Non serve ciò che hai, conta ciò che fai come lo sei
Fa’ ciò che seiNon serve ciò che hai, conta ciò che fai come lo sei.
Cosa c’è di più bello nella vita, se non fare quello che piace, ed in particolar modo, il lavoro che piace?
Inizialmente mi sono laureato, una disciplina per la quale pensavo di avere molta passione.
Strada facendo invece soffrivo, in prossimità della tesi ero scoppiato.
Insegnavo filosofia, ma non ero io, era come aver accanto una donna che non ti appartiene. Avevo sbagliato, tutto era così pesante, avevo la sola opportunità di ricominciare da capo. Che dolce follia, quando ho compreso cosa avrei voluto fare e la faccenda seria era quella che lo sentivo già da un pezzo.
Serve coraggio per seguire se stessi, non è affatto facile non confondersi con l’inquinamento dei desideri altrui o delle persone care o anche con le paure di fallire. Ciò che conta è gustare piano ciò che fai, assaporarlo e farlo sempre più tuo, non pensando ad altro che gustare.
Non ho mai pensato al denaro, ai traguardi facili, ma chi mi ci ha fatto pensare, per poco, mi ha depistato.
No, non serve ciò che hai o potresti avere, conta più ciò che fai come lo sei. Come non conta avere un’ altra, conta solo chi E’, se è vicina alle tue curiosità.Ho ascoltato la passione, sotterrato i calcoli, studente sognatore, distratto solo da ciò che incanta. Mi incuriosisce ciò che affascina, lo stupore è casa mia, il Bello è il continuo passaggio dalla “buccia” alla “profondità”, andarci dentro da una superficialità e uscirne fuori andando incontro all’ effimero.
Fare ciò che si è, fare ciò che sei.
Discorso folle in un contesto nel quale bisognerebbe già accontentarsi e sentirsi fortunati di ciò che offre il mercato rispetto a ciò che si desidererebbe fare. Diveniamo commerciabili, venduti, arrangiati, compromessi, accontentati. Già, chi si accontenta gode, io non godrei affatto.Serve chiarezza e impegno il più delle volte sofferenza, caparbietà per raggiungere se stessi.Gli stolti non lo sanno, vedono il tuo successo, il saggio sa che c’è fatica, tanta, che come lo spermatozoo che sgomita si ostina dove vuole andare.
Il Bello è questo continuo reversibile passaggio dall’ effimero al profondo e viceversa, continuamente, ripetutamente. Non mi stancherei mai.
Fa ciò che sei e credici.
Faccio il lavoro più Bello al mondo, lo adoro, nonostante le fatiche immani che comporta.
Tempo fa riportavo ne” La passione per Te ” , tutto il mio animus . E’ un inno all’ uomo, all’ analisi, alla sua esplorazione dentro e fuori di se, all’ impegno faticato per realizzare il Suo Benessere, i Suoi obiettivi.
La passione per te è la mia passione, è la passione che ho, connaturata con me tanto da non avvertire le differenze e le fatiche tra ciò che sono e ciò che faccio, mi esprime integralmente e sono me stesso.
A volte quando mi ringraziano sorrido e ribadisco che sono io che ringrazio loro, perché mi permettono di esprimere quelle potenzialità che diversamente non verrebbero fuori, rimarrebbero potenzialmente in stasi.
La massima gratificazione è poter essere onorati per un qualcosa di molto importante, profondo, e serio, Bello e anche, perché no, molto divertente e sentire io il bisogno di ringraziare.
Fa ciò che sei, lavora sulla confusione e non confonderti mai, quasi in una continua lotta, con i desideri altrui.
giorgio burdi
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