La paura per la salute che supera Il desiderio di vivere.
L‘ ipocondriaco ? Chi è ? Sembrerebbe il nome di un animale. Nella fattispecie simbolicamente forse l’ animale più rappresentativo dell’ ipocondriaco è l’ “orso”, chiuso in cattività e nel suo letargo, ama una vita lontana dal sociale, gli altri gli danno fastidio, anzi da essi, il più delle volte, deve difendersi.
L’ ipocondriaco possiede un senso di grande attaccamento alla vita, ma più che di attaccamento alla vita in se, molto di più alla propria salute, al punto tale che per proteggerla preferirebbe non viverla o vivere rigidamente incapsulato in condizioni protette. Penseremmo che il suo attaccamento alla salute rappresenti comunque un attaccamento alla vita ! Su questo avrei i miei dubbi.
Equivale a dire che, se per una vita ho fatto sacrifici per acquistare un’ auto BMW, invece che metterla su strada, la custodisco compulsivamente, ossessionalmente in garage, lustrata e lucidata, per la paura che possano sporcarsi i battistrada o possa raschiarsi o fare un incidente.
Il senso di custodia di se a volte supera il senso di funzionalità. Il possedere diventa attaccamento incondizionato all’ oggetto tanto desiderato, ove l’ unico scopo non è il fine di usare l’ oggetto, ma semplicemente quello di possederlo solo per custodirlo: collezionismo.
L’ ipocondriaco pensa, che chi usa l’ oggetto, sia meno responsabile di chi desidera possederlo. C’è qualcosa che non va.
Da cosa dipende allora questa esasperata paura di vivere, tale da mettere ripetutamente in discussione la propria salute?
L’ ipocondriaco ha una concezione eterna della propria vita, ha una sorta di delirio di onnipotenza, ma allo stesso tempo la sente fragile, tanto cagionevole e indifesa.
Ecco, ciò che può fomentare nell’ ipocondriaco, il delirio di onnipotenza, è esattamente la presenza del suo contrario, della presenza di una famiglia fragile , del bambino che è stato adultizzato e che ha dovuto accudire paradossalmente la sua famiglia. La storia dell’ ipocondriaco è la storia di un bambino mai nato o cresciuto da bambino.
È la storia di un bambino che non ha mai vissuto da bambino, voluto e condannato a nascere già adulto, a non vivere mai per se e per il piacere di farlo, ma vivere per il dovere di accudire altri. Oggi quel poco che gli resta da vivere da adulto, lo custodisce gelosamente nel suo “garage” per il resto dei suoi anni, in conseguenza del tempo e della salute sprecata per altri.
Avendo perso tempo e salute in passato, da adulto diventano i propri simulacri sacri.
Per l’ ipocondriaco non è concepibile e tanto meno concesso di ammalarsi, ne ammessa alcuna forma di malattia, mentre sono ammesse quelle degli altri dei quali dovrà continuare a prendersene cura.
L’ ipocondriaco è talmente capace di resistere nel farsi visitare, che quando lo fa, lo fa in modo coatto, o per eccessiva preoccupazione apprensiva, cioè per niente, o invece per estrema necessità in una condizione spesso irreversibilmente patologica, per tutti i rinvii di visita, nel tentativo di nascondere quel disturbo all’ interno del suo delirio di incorruttibilità e di onnipotenza, in una forma di quasi compiatimento dela sua natura umana.
Allora Come ci si deve regolare un ipocondriaco. Per prima cosa farsi dire da uno specialista se le è realmente e poi andrebbe curata l’ ossessione ad essa legata, in secondo luogo non attendere troppo prima di una visita di controllo, gestendo l’ umano timore.
Allora la tiri fuori dal garage la tua BMW ?
giorgio burdi
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