Gli abbracci servono a crescere
MANGIARE ABBRACCI
Se c’è l’ abbraccio si cresce.
Ci insegnano che l’addizione e la moltiplicazione siano operazioni matematiche differenti, distinte, come strade parallele vicinissime, ma destinate a non incontrarsi, a non sfiorarsi, a non toccarsi e a non cedersi mai il calore del proprio percorso vicendevolmente, perché condannate alla separazione per sempre .
Ma dove qualcuno vede disgiunzione, qualcun altro vedrà unione: capovolgendo quel + che diverrà un x , e trovando quel caso unico ove le due strade si uniscono, si baciano e in un letto d’amore riversano un risultato simile “2+/x2=4”.
Ebbene, sappi trovare nel tuo meraviglioso mondo quel caso unico al mondo dove la tua moltiplicazione, diviene un’addizione, e dove l’addizione si riversa nella sua moltiplicazione.
Nell’Abbracciare qualcuno questo fenomeno ha vita. Tutte le regole matematiche si confondono, tutti i principi fisici si annullano, e ciò che rimane è un vuoto colmo d’amore. Può un vuoto riempire a tal punto?
Nella vita ci sono attimi rari impressi nella mente, dove la dolcezza di un ricordo diviene un sapore, ed una canzone che tanto amiamo si trasforma in un’armonia di colori che luminosi irradiano intorno.
Ci sono momenti in cui il mondo si annulla e ci si ricorda d’ esistere, di guardarsi anche senza aver innanzi uno specchio, e s’impara a prendersi cura di sé.
Vi è un tempo per la nascita ed uno per la morte, ed entrambi recano con sé quelle note profonde che s’accordano e in sintonia danzano, lasciando l’ebrezza di un vento gelido d’estate o del calore d’un focolare in una casa sazia d’amore.
Adesso immaginate di sommare tutte le melodie più belle, i tempi più dolci della vostra vita ed anche quelli più oscuri, i ricordi più antichi ed i sogni futuri, i sapori più buoni, e quello che di afrodisiaco la vita vi ha donato, unitelo, ed insieme otterrete= l’Abbraccio.
Un fenomeno che molti scienziati s’ accingono a studiare, a spiegare, ed altri a raccontare con le parole. Parole però sempre troppo vuote e prive del senso, per realizzare o commentare qualcosa che solo vivendo può descriversi.
È come voler parlare di Dio, senza averlo conosciuto. Si potran raccontare gli aneddoti più belli, storie uniche al mondo.
Ma la fede non può essere raccontata. L’attrazione tra due poli è inevitabile, come il succedersi dell’inverno all’estate o il calar del sole col sorgere della luna. L’attrazione tra due corpi, tra esseri umani, consapevoli dei loro corpi, delle proprie emozioni, e liberi da pregiudizi e convinzioni, è inevitabile.
È un processo chimico, che in medicina spiegano attraverso gli ormoni ed in fisica attraverso le forze; ma nessuna spiegazione sarà mai soddisfacente abbastanza quanto lo sperimentarlo. Il tocco umano cura, il tocco riscalda, il tocco guarisce. E l’abbraccio è un tocco Assoluto di due corpi che si stringono, ed all’unisono finiscono col far battere i propri cuori nel petto.
E così l’esplosione comincia, il Big Bang si ripete, ed un nuovo inizio ha origine. Il tempo è abbattuto, così come le distanze, lo spazio non esiste e la vita torna ad essere ciò che è al limite della propria essenza. I corpi restano immobili, ma il sangue torna a scorrer regolare, i muscoli si rilassano, ed il pensiero si acquieta. Un mare d’amore avvolge e terapeutico lenisce i graffi, e le ferite iniziano a cicatrizzarsi.
Nasciamo uniti, nel ventre materno, e al momento della nascita, ci ancoriamo al cordone che ci nutre. Nasciamo per essere tutt’uno con la terra, con il mondo, con la gente, ma prima di tutto con noi stessi. Ma crescendo ci insegnano i confini: quelli delle nazioni, quelli del corpo e quelli che ci separano dal Tutto.
Ora è tempo di riunirsi, è tempo di Abbracciare la Vita, di riAabbracciare Noi Stessi, per ciò che siamo stati, per ciò che siamo oggi e per quello che ci accingiamo ad essere nel futuro splendido che stiamo costruendo con i mattoni del nostro presente.
Abbracciamo quelle situazioni che ci fanno del male, e facciamo che come ghiaccio si sciolgano in acqua ed evaporino nel cielo immenso, che amorevole tutto accoglie incondizionatamente.
Abbracciamo chi ci fa star bene e ciò che amiamo, perché possiamo sentirci ricaricati d’animo e di energia che vibrante ci scorre tra le dita. E la sera a letto, prima di coricarci, prendiamoci del tempo per noi stessi; cingiamoci le mani attorno al corpo, e abbracciamo il nostro corpo per ringraziarlo del lavoro svolto durante la giornata, per tutti i chilometri percorsi dalle nostre gambe, per tutte le parole dette dalla gola e per il fiato che i nostri polmoni non ci han fatto mancare, per il cibo digerito dall’intestino e per quella gabbia toracica che non solo metaforicamente ci protegge il cuore, ed accoglie i colpi che dall’esterno ci atterriscono.
E ringraziamo il nostro cuore per aver sorretto altri cuori smarriti, compreso parole o azioni prive di senso, e per averci protetto dall’insensibilità che empia si rivale sui deboli, ma soprattutto ringraziamolo per l’amorevole pazienza che ha nel battere costante per noi, solo per Noi.
Abbracciamoci dunque e lasciamoci andare in un riso, o in lacrime dolci o amare, in grida liberatorie o semplicemente in un silenzio assordante.
Abbracciatevi, abbracciamoci di più, affinché non si aspetti di rinascere per vivere, ma possa ogni istante rappresentare un’opportunità nuova di Rinascita.
Francesca
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