Dalla Cina gli psicologi propongono cinque minuti in una bara che ti cambiano la vita
Secondo il filone classico della psicoterapia l’aiuto dato in analisi per “riaffacciarsi alla vita” dopo continue e forti sofferenze è un processo lento e graduale che comporta una adattamento del cervello alle nuove condizioni di vita.
La rinascita psicologica dovrebbe essere tutt’altro che shoccante, ma a quanto, quasi per moda, molti la prediligono è la ricercano.
Avviene cosi’ in Cina, dove è stata sperimentata una nuova tecnica di psicoterapia che consiste nella simulazione, da parte del paziente, dell’esperienza del decesso.
Il “rito” si svolgerebbe cosi’: i pazienti che vogliono sottostare a questo trattamento contro i problemi psicologici, vengono condotti in una piccola stanza dove è collocata una bara e prima di entrarvi devono scrivere un testo con le loro ultime volontà ed emozioni. Il paziente, cosi’, viene coperto con un panno bianco sul volto e in seconda battuta viene chiuso il coperchio della bara.
Per 5 minuti l’apparente defunto puo’ ascoltare un canto funebre e dopo il breve riposo l’atmosfera macabra viene interrotta dal pianto di un bambino.
A quel punto lo psicoterapeuta apre la bara e secondo Tan Yulong, gestore della clinica, il paziente dovrebbe provare immediatamente una sensazione di rinascita con una visione del tutto nuova sulla sua vita.
Il tutto per la modica cifra di 350 euro.
Piu’ che terapia della morte la chiamerei la “clinica dell’orrore”, ma a quanto pare, a volte certe terapie d’ urto, che non so fino a che punto possano definirsi psicoterapie, farebbero acquisire il senso delle cose.
Alessia Potere Psicologa
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