La mia perfezione è nella consapevolezza che essere “a metà” – come a volte mi definisco – è essere tutta di un pezzo, se sarò capace di scegliere e di decidere
Le scrivo ancora Dottor Burdi, e non sarà l ultima volta, ma sarà la lettera del GRAZIE. Grazie per avermi accolto, per avermi ascoltato,per avermi sostenuto da vicino e da lontano.
Grazie per i nostri carteggi su whatsapp e per le chiacchierate su Skype… in un unica e piccola parola come può esserlo il GRAZIE racchiudo il senso del mio percorso in cui mi sono sentita presa per mano nel viaggio dentro me stessa, dentro le mie paure e le mie emozioni che ancora oggi convivono con me, non come ombre che mi inquietano ma come i simboli della mia perfetta imperfezione, come espressione di una me completa nell’incompletezza, nella consapevolezza che essere “a metà” – come a volte mi definisco – è essere tutta di un pezzo , completa se figlia di in un divenire continuo, con la spinta a intraprendere viaggi nuovi, nuove esperienze che contribuiranno alla mia crescita!
E mi sento cresciuta e mi sento percettiva e so che quella mano invisibile che mi ha indicato la strada era la sua e la sua voce il mio conforto quando perdevo il senso.
Ho scritto del significato del medio e dell’ anulare.. e pensavo al ruolo dell’ indice..ora si materializza davanti a me il suo di indice che mi indica la mia strada e il suo pollice che mi da l’ok.
Solo che io so che per apprezzare un cambiamento bisogna saper soffrire e saper essere pronti a guardarsi dentro ma soprattutto bisogna essere consapevoli che non esistono mani con le bacchette magiche ma solo mani nude, le nostre, su cui fare affidamento con cui arrampicarsi nella vita per cercare di goderci la vetta.
Ora lo so, busogna mettersi in gioco e scommettere su di noi senza pensare di essere jolly senza pensare che la lotta non esiste, senza aspettare Godot, perché niente di quello che non ci conquistiamo può avere il sapore della vera vittoria.
Non sono perfetta non voglio esserlo.Arriva un momento in cui bisogna cominciare a camminare da soli.
Lei rappresenta per me la mia cassetta degli attrezzi.
Mi ha regalato tutti i mezzi per capire, e sento il mio bagaglio pieno al punto da incamminarmi lasciando la sua mano…
Forse cadrò anzi so che cadrò ma so che non dimenticherò la sua voce e la sua mano e anche quando cadrò non mi spaventerò della mia imperfezione..ma sarà quella esperienza in più che mi porterò dietro, quella sensazione in più che contribuirà a costruire la mia bella, percettiva completamente incompleta e sempre alla ricerca della mia persona!Buona domenica dottore
Tiziana
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